Noi come Proloco sosteniamo fortemente tutte quelle manifestazioni che trattano tematiche
importanti, come questa, che diffondono la conoscenza e il confronto comunitario e sono finalizzate
alla riflessione e all’operatività unitaria affinché queste tematiche predominanti della nostra società
possano diventare un vecchio ricordo. la più grande piaga della nostra società è ancora una volta: la violenza….e in particolare la violenza sulle donne.
In Italia il numero dei femminicidi è in continuo aumento e pensate che il 91% di essi sono commessi da familiari o ex partner. La priorità principale in questo momento è il sostegno alle donne stesse, l’ascolto della loro voce, il miglioramento della loro vita e lo sviluppo di nuovi modi per contrastare la violenza maschile. Il numero delle donne uccise quest’anno, oltre cento, ci fa notare però che resta ancora molto da fare: per evitare i femminicidi è necessario educare gli uomini e insegnare loro ad auto educarsi; fin da piccoli. Ma per educare i bambini sarebbe necessario cancellare dal proprio vocabolario alcune espressioni che esprimono dei giudizi discriminatori nei confronti delle donne…espressioni del tipo “lascia stare, sono cose da maschi” “se si è vestita così se l’è cercata” “se non avesse bevuto non sarebbe successo”.
Le parole hanno un peso, soprattutto se rappresentano la traduzione di un pensiero e questo pensiero può essere assorbito da un bambino e fatto proprio. In questo modo all’asilo un bambino maschio può maturare l’idea che le bambine siano meno importanti di lui, da ragazzo crescere nell’equivoco che le ragazze siano di sua proprietà, e poi da adulto potrebbe pensare che sia giusto che le sue colleghe vengono pagate meno, e non gli sembrerebbe grave offenderle, deriderle, toccarle, palpeggiarle. In questo modo una donna potrebbe essere aggredita ,picchiata, sfregiata perché quel bambino ormai adulto è talmente convinto di amarla così tanto da pensare che lei e la sua vita siano roba sua e quindi può farne ciò che vuole.
L’amore non è ossessione, non è possesso. L’amore non fa male e non uccide. Amare una persona, vuol dire amare la sua libertà perché è quella l’essenza. Certo è che insieme alla famiglia, devono impegnarsi tutti gli attori principali della società come le scuole, le istituzioni e i cittadini. Anche le scuole dovrebbero educare alla sessualità e all’affettività, le istituzioni dovrebbero creare più sostegno e tutela per le vittime di violenza e noi cittadini dovremmo partecipare attivamente nel trasmettere valori profondi. Ecco ,un segno tangibile di partecipazione attiva lo sta mettendo in atto l’associazione “le Uncinettine di Lorylù Adami”.un gruppo di donne che insieme hanno creato un capolavoro che non solo mette in risalto la straordinaria arte dell’uncinetto ma è un operato che puntualmente ci ricorda che è essenziale che tutti noi facciamo la nostra parte.
Concludo col dire che questo potrebbe essere anche il punto di partenza per ottenere una sede fisica
di sostegno e di aiuto per le vittime di violenza sul territorio, magari con l’aiuto di Roberta e Patrizia,
due donne molto genuine che si impegnano costantemente e assiduamente ,con passione e cuore,
per poter realizzare quello che tutti noi condividiamo : ”NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”
Erika Di Matteo